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Per Aspera Ad Veritatem n.4
Spionaggio a Palermo

Romano Canosa e Isabella Colonnello - (Sellerio, Palermo, 1991)





Il volume, apparso nel 1991 per i tipi della Sellerio, ripercorre le tappe più significative della guerra che nel Mediterraneo vide contrapposti l'impero ottomano e le potenze cristiane. In tale contesto, fondamentale fu il ruolo svolto dai corsari barbareschi che appoggiarono le azioni turche, rendendosi protagonisti di innumerevoli attacchi, occupazioni, saccheggi e ritenuti dallo stesso governo di Costantinopoli "come uno strumento assai utile di rafforzamento della flotta turca e di espansione del potere turco in Occidente".
Nel corso di questa lunga guerra fu intensa l'attività di spionaggio e di controspionaggio nella quale si distinse, tra le potenze cristiane, soprattutto la Repubblica di Venezia.
I cittadini dello Stato veneziano, allarmati dalle minacce esterne, si adoperarono con impegno nell'attività d'intelligence ed è noto che gli spagnoli utilizzarono ampiamente gli informatori veneti per ricevere notizie sulle azioni turche.
Gli autori riferiscono che, intorno alla metà del Cinquecento, numeroso era lo stuolo di quanti si occupavano regolarmente delle raccolte di informazioni sui turchi, tutti regolarmente stipendiati dall'ambasciata spagnola di Venezia e dai viceré di Napoli e Palermo.
Le operazioni segrete, ricordano inoltre gli autori, a volte "si estendevano anche ad aspetti più importanti, coinvolgenti il capovolgimento delle alleanze, le vicende dinastiche, ecc…", riferendosi ad esempio alle trattative avviate dalle autorità spagnole nel 1539 con Khair ed-Din Barbarossa, al fine di verificare la possibilità che il corsaro ponesse la sua azione al servizio del Re di Spagna. E di questi "contatti " vengono ricostruite le fasi più importanti, intervallate dalla narrazione delle vicende storiche che fecero da sfondo a tale circostanza.
Gli "avvisi", formati da uno o più fogli, costituirono lo strumento attraverso il quale venivano inviate le notizie di interesse raccolte da privati o da diplomatici operanti all'estero, strumento rivelatosi in seguito fonte di notizie preziose anche per gli storici della vita sociale.
il pericolo rappresentato dall'attività corsara, uno dei problemi più grandi per la sicurezza della navigazione sui mari del mediterraneo, fu al centro dell'interesse degli apparati informativi siciliani di cui gli autori del volume narrano il lavoro capillare di raccolta delle informazioni e gli interventi numerosi anche sul piano del controspionaggio.
Arricchiscono la trattazione le vicende biografiche di alcuni personaggi che si distinsero nello svolgimento dell'attività informativa siciliana.
Il volume, incentrato sull'attività spionistica contro i Turchi nel corso del Cinquecento, ricostruisce con precisione il lavoro di intelligence di quegli anni, inserendolo in un contesto storico-politico rivisitato senza dubbio molto puntualmente. La narrazione, ricca di spunti di interesse, di notizie stimolanti, di dati forse poco noti ma sempre avvincenti, costituisce una valida occasione per riaccostarci a un periodo storico complesso ma affascinante e per osservare l'attività dei servizi segreti del Cinquecento.



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